Swapboost è uno script per Linux che permette di implementare su un dispositivo di memoria USB una caratteristica molto simile al Readyboost di Windows Vista!
Swapboost è uno script di dimensioni molto limitate, e non fa altro che trasformare lo spazio libero sulla chiavetta USB in spazio disponibile per la memoria virtuale (file di swap, appunto). E’ sicuramente un risultato apprezzabile, ma la domanda è: Linux, con la sua eccellente gestione della memoria, ne ha davvero bisogno? Su sistemi con 2GB di memoria è altamente improbabile che Linux acceda al file di swap. Su sistemi con 1GB gli accessi si possono contare sulle dita di una mano. Il discorso è completamente diverso per i sistemi Windows, dove anche task di infimo livello accedono al file di swap.
Inoltre i moduli di gestione per l’I/O del kernel di Linux sono espressamente progettati e ottimizzati avendo in mente la struttura di un hard disk: le memorie flash non soffrono, ad esempio, del problema dei tempi di ricerca diversi a seconda della posizione del dato su disco, e quindi qualunque implementazione del Readyboost per Linux dovrebbe usare moduli di gestione diversi (NOOP scheduler) che vanno benissimo per le memorie Flash ma non per gli hard disk.
Insomma, anche se passibile di qualche miglioramento Swapboost rappresenta a conti fatti un risultato ammirevole, che fa un uso intelligente di un tipo di periferica oggi sempre più largamente diffuso.
Per scaricarlo clicca QUI.
Fonte: pcworld.it
marun gay
ho avuto modo di leggerne, soprattuto sul forum du ubuntu. Alla fine, come giustamente fa notare il redattore, è inutile se non anche dannoso (dannoso per la scheda SD/memoria usb si intende, che ricordiamo ha un numero limitato di cicli di scrittura, per cui alla fine diventa inutilizzabile ulteriormente)